Arte, Storia, Cultura e Tradizioni

Ferdinandea

La tenuta della"Ferdinandea", in unica estensione, si sviluppa in maggior parte nei territori dei comuni di Stilo e Bivongi, nella provincia di Reggio Calabria, ed in quello di Serra San Bruno, Mongiana e Brugnaturo in provincia di Vibo Valentia.

E' estesa per 3575 ettari ed e' coperta nella totalita' dell'estensione da bosco di alto fusto di varie essenze.

Nella coltivazione prevalgono per il 90% piante di abete bianco, faggio e pino rosso: il rimanente 10% e' coperto da piante di castagno, quercia, pioppo ed altre essenze: la tenuta si presenta rigogliosa, pulita e ben curata oltre ad essere in piena vegetazione e riproduzione.

Nella tenuta vi sono le sorgenti di cinque fiumi: il Don Luca, il Ruggero, la Mula, e lo Stilaro o Assi.

Numerosissime sono le sorgenti di acque leggerissime con possibilita' di sfruttamento industriale, tant'e' che la confinante proprieta' "mangiatorella" fu stralciata dalla tenuta "Ferdinandea" circa 30 anni orsono e costitui' proprieta' autonoma con lo sfruttamento industriale dell'omonima acqua oligominerale iposodica, che e' una delle acque piu' leggere d'italia, da parte della societa mangiatorella spa.

La possibilita' di sfruttamento delle risorse e dello sviluppo produttivo della tenuta sono innumerevoli, sia per le favorevoli condizioni climatiche infatti la tenuta si sviluppa tra i 1000 m.s.l.m. e i 1400- sia per le favorevoli condizioni del bosco che e' interamente praticabile da strade di proprieta', comode ed agevoli, comunicanti con strade statali e provinciali all'esterno della tenuta: la maggior parte delle strade di proprieta' sono camionabili.

All'interno della tenuta esiste una centrale idroelettrica di proprieta' dell'ENEL SPA in disuso,la cui potenza media di funzionamento era di 3500 kw per una produzione annua di 30.660.00 di Kwh

Tale centrale non funziona dagli anni '70 a causa di una frana che ha interessato il canale di alimentazione delle acque. La centrale era alimentata da 3 bacini artificiali-ancora efficenti-alimentati dai corsi d'acqua nascenti nella tenuta.

Vi e' da notare che l'attuale proprietario o il subentrante hanno diritto di prelazione per l'acquisto della proprieta' di pertinenza della ex centrale ENEL, che prima della nazionalizzazione era di proprieta' della "FERDINANDEA" e dalla stessa prendeva il nome centrale "Ferdinandea" essa era per energia prodotta seconda solo ai bacini silani.

I bacini, di varia grandezza, si offrono ad attrattive turistiche e per la pesca sportiva di trote ed altri pesci d'acqua dolce. Anche i corsi d'acqua, che sono ben custoditi, si prestano per molteplici attivita'.

La tenuta cavalca l'appennino calabrese delle serre e prevalentemente si estende sul versante ionico dalla cui costa dista solo pochi km.

E' stata ultimata la superstrada delle serre che collega Vibo Valentia e Tropea con la splendente Soverato una delle perle del turismo in calabria, tale superstrada lambisce la tenuta dal lato nord-est.

E' ultimata anche la superstrada che si sviluppa dalla ridente cittadina Santa Caterina Sullo Jonio fino alla contrada Lacina adiacente con la tenuta in una zona incantevole ed in pieno vigore della vegetazione.

La "Ferdinandea" e' oggi piu' che mai di interesse storico e culturale per i fabbricati ricadenti nella proprieta' e limitrofi ( villa di caccia, ferriera, caserma, scuderie e stalle) sia per la ricchezza della flora e della fauna.

Tra il 1782 e il 1783 fu costruito un centro siderurgico di rilevante interesse per lo sviluppo del regno e sorsero nella zona due opifici uno a Mongiana e l'altro in adiacenza della villa di caccia a Ferdinandea ove si producevano acciai speciali con i minerali provenienti dal giaciamento-a cielo aperto- situato nel lato nord-est del monte stella.

L'estensione del giacimento, e' di circa 4 km in una direzione e piu' di 300 metri nell'altra con uno spessore variabile.

I due opifici sorsero a un migliaio di metri di altitudine fra i boschi di faggio e abete bianco che fornivano il materiale per riscaldare gli altiforni, che erano quattro nel periodo di massimo splendore dal 1830 al 1850,

Esisteva anche una fabbrica d'armi  i cui stabilimenti sono in fase di restauro a cura del comune di Mongiana usufruendo dei finanziamenti della CEE.

L'impianto siderurgico di "Ferdinandea" con le sue officine in riva al fiume Don Luca a quota 1044 e gli edifici adibiti alla comunita' operaia a quota 1061 cioe' a 17 metri di dislivello  rappresenta ancora oggi una distribuzione urbanistica razionale

Gli architetti che si sono impegnati provenivano da Napoli e appartenevano a quella corrente europea sorta alla fine del '700 di cui facevano parte Owen, Fourier e Godin

Owen, descrivendo il nucleo residenziale da lui ideato disse" Tutti i fabbricati saranno riuniti in una grande piazza a forma di parallelogramma..... il fabbricato centrale comprendera' la chiesa, i giardini saranno lasciati all'esterno del parallelogramma, e abbastanza distanti da esso, schermati da una zona alberata, sorgeranno i laboratori e le industrie"

Owen paragona il suo parallelogramma ad una macchina e conclude: " Se l'invenzione di tante macchine ha moltiplicato il rendimento del lavoro questa e' una macchina per moltiplicare l' efficenza fisica ed il benessere mentale di tutta la societa""

Questa idea di Owen, che e' il primo piano urbanistico moderno sviluppato, venne annunziata all'opinione pubblica nel 1817, ma sappiamo che a quell'epoca il complesso " FERDINANDEA" era stato gia' realizzato, seguendo uno schema modulare. Si tratta infatti di elementi modulari di 60 metri di lato componenti sia gli opifici che la zona residenziale, con la caratteristica che gli assi principali dei due complessi formano un angolo di 15 gradi.

L'opera di Re Ferdinado di Borbone alla fine del secolo XVIII era indirizzata a migliorare le precarie condizioni di vita dei calabresi. Coadiuvato dal Filangeri, dal Genovesi e dal Gullani, Ferdinando aboli' il baronaggio e con la istituzione della "Cassa Sagra" edifico' tutte quelle zone colpite dal terremoto e risano' le industrie ed il commercio.

La produzione di acciai fu interrotta dopo l'unita' d'italia, ma continua oggi con lo stesso prcedimento in Val D'Aosta nelle acciaierie di Cogne, ove si producono gli stessi acciai definiti speciali ed impiegati sopratutto in ingegneria spaziale.

LA "Ferdinandea" oltre ad essere conosciuta come dimora di caccia del Re Borbonico, e' stata la villa che Giuseppe Garibaldi scelse per come base durante la riconquista della calabria nella spedizione dei mille.


CENNI STORICI

Il bosco della Ferdinandea, parte integrante del cosidetto demanio di Stilo, intorno alla fine del 1700 apparteneva all'universita' di Stilo. Successivamente, fu regalato al Re delle due sicilie per uso della carbonizzazione necessaria nella ferriera di Mongiana.
Uno degli obiettivi di tutte le amministrazioni della ferriera, era l'acquisto di estensioni sempre maggiori di bosco, infatti Mongiana oltre al carbone consumava una notevole quantita' di legname. il materiale era lavorato dalle numerose segherie del paese per la produzione di elementi ad alta tecnologia.
La fabbrica d'armi doveva fornire i calci di fucile e tutte le casse d'imballaggio.Infine la marina napoletana prelevava gli abeti per le maestose alberature delle navi della flotta.
La difficolta' della gestione di questo patrimonio e l'importanza attribuita dal regno per il mantenimento della ferriere, porto' all'emanazione della prima legge forestale(1826)con annesso specifico regolamento per la conduzione dei demani di Serra an bruno e di Stilo, destin ati agli stabilimenti metallurgici di Mongiana e Ferdinandea.Tale strumento fu applicato con rigore dal corpo delle guardie forestali del regno che segnavano le piante da abbatere con una lettera M impressa sul legno vivo cosi' da preservare il taglio delle piante portaseme.

Nel 1833 Ferdinando II di borbone, visitando la calabria, inaugura il complesso della Ferdinandea, interessante connubbio tra dimora di caccia e ferriera: minuscola cittadella dove convivono altiforni, caserme, stalle, chiesa ed appartamenti reali.



La Ferdinandea e' uno stabilimento di prima fusione di supporto a quello di Mongiana

Il combustibile necessario veniva prelevato dall'enorme faggeta esistente seguendo le direttive delle guardie forestali in forza allo stabilimento.

Cessa di funzionare nel 1860 quando lo stato unitario privilegia subito la componente piemontese-ligure della siderurgia a danno dei complessi meridionali.

Ogni tentativo successivo di riconversione e di riapertura degli stabilimenti fallisce e lo stato procede alla vendita dei relativi possedimenti nel 1872
E' cosi che l'ex sarto ed ex colonnelo della legione garibaldina, Deputato On. achille FAZZARI, all'incanto si aggiudica tutto il complesso demaniale compreso il patrimonio boschivo.

Il nuovo proprietario non ha nessuna valida esperienza di conduzione aziendale ed alcuna capacita' imprenditoriale.

La Ferdinandea diventa cosi' un' oasi privata dove FAZZARI acccogliera' l'inteligentia del momento ospitando personaggi famosi della nobilta' napoletana e non solo.

L'incompetenza di FAZZARI e la completa latitanza dei governi italiani, fanno fallire nel1881 l'ultimo tentativo di riapertura degli stabilimenti ed inizia contemporaneamente il fenomeno dell'emigrazione.



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